Buscofen 12 Capsule Molli 200mg

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DENOMINAZIONE
BUSCOFEN

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
Prodotto antiinfiammatorio e antireumatico, non steroideo.

PRINCIPI ATTIVI
Ibuprofene.

ECCIPIENTI
Compresse rivestite - blister da 20 compresse: amido di mais, sodio ca rbossimetilamido, magnesio stearato, idrossipropilmetilcellulosa, poli etilenglicole 6000, talco, titanio biossido, emulsione antischiuma.
Ca psule molli - blister da 12 o 24 capsule: macrogol 600, potassio idrossido, acqua depurata, gelatina, sorbitolo liquido parzialmente disidra tato.

INDICAZIONI
Dolori di varia origine e natura (dolori mestruali, mal di testa, mal di denti, nevralgie, dolori osteoarticolari e muscolari).

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR
- Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
- Soggetti con ipersensibilita' all'acido acetilsalicilico o ad altri analgesici, antipiretici, antinfiammatori non steroidei (FANS), in particolare quando l'ipersensibilita' e' associata a poliposi nasal e, angioedema e/o asma.
- Insufficienza epatica grave.
- Insufficienza renale grave (filtrazione glomerurale inferiore a 30 ml/min).
- Insuf ficienza cardiaca severa (IV classe NYHA).
- Soggetti affetti da discr asie ematiche di origine sconosciuta, da porfiria, da ipertensione, da grave insufficienza coronarica incontrollata.
- Ulcera peptica grave o in fase attiva.
- Storia di emorragia gastrointestinale o perforazio ne relativa a precedenti trattamenti attivi o storia di emorragia/ulce ra peptica ricorrente (due o piu' episodi distinti di dimostrata ulcerazione o sanguinamento).
- Soggetti con condizioni cliniche che determ inino un aumento della tendenza al sanguinamento.
- In concomitanza di interventi chirurgici (comprese le operazioni dentistiche).
- Soggett i che abbiano subito significative perdite di liquidi (per vomito, diarrea o scarsa ingestione di liquidi).
- Durante il terzo trimestre di gravidanza.
- Bambini al di sotto dei 12 anni.

POSOLOGIA
Non somministrare ai bambini di eta' inferiore ai 12 anni.
Gli effetti indesiderati possono essere minimizzati con l'uso della dose minima e fficace per la durata di trattamento piu' breve possibile necessaria per controllare i sintomi.
>>Compresse rivestite.
Adulti e adolescenti oltre i 12 anni: 1-2 compresse, due - tre volte al giorno, preferibilm ente a stomaco pieno.
Non superare comunque la dose di 1200 mg (6 comp resse) al giorno.
Non superare le dosi consigliate.
Nel caso l'uso del medicinale sia necessario per piu' di 3 giorni negli adolescenti, o n el caso di peggioramento della sintomatologia deve essere consultato i l medico.
Anziani: i pazienti anziani devono attenersi alle dosi minim e indicate.
Pazienti con insufficienza renale: in presenza di insuffic ienza renale l'eliminazione puo' essere ridotta e la posologia va di c onseguenza adeguata.
>>Capsule molli.
Adulti e adolescenti oltre i 12 anni: 1-2 capsule molli, due - tre volte al giorno, preferibilmente a stomaco pieno.
Non superare comunque la dose di 1200 mg (6 capsule mol li) al giorno.
Non superare le dosi consigliate.
Nel caso l'uso del me dicinale sia necessario per piu' di 3 giorni negli adolescenti, o nel caso di peggioramento della sintomatologia deve essere consultato il m edico.
Anziani: i pazienti anziani devono attenersi alle dosi minime i ndicate.
Pazienti con insufficienza renale: in presenza di insufficienza renale l'eliminazione puo' essere ridotta e la posologia va di cons eguenza adeguata.
Il farmaco non deve essere usato per piu' di 7 giorni.
Se sono necessarie dosi piu' alte oppure se e' richiesto un trattamento piu' prolungato, allora e' necessario rivolgersi al proprio medic o curante.
Le compresse rivestite e le capsule molli devono essere ing hiottite senza masticare, preferibilmente con un po' di acqua.
Si consiglia l'assunzione durante o dopo i pasti, particolarmente alle persone con disturbi gastrici.

CONSERVAZIONE
Compresse rivestite - blister da 20 compresse: conservare a temperatura ambiente.
Capsule molli - blister da 12 o 24 capsule: nessuna condizione di conservazione.

AVVERTENZE
Evitare l'uso del farmaco in concomitanza di altri FANS, a causa di un incremento del rischio di ulcerazione o sanguinamento.
Gli effetti in desiderati possono essere minimizzati con l'uso della piu' bassa dose efficace per la piu' breve durata di trattamento che occorre per contr ollare i sintomi.
Ibuprofene puo' mascherare segni di infezione.
Negli adolescenti disidratati esiste il rischio di alterazione della funzio nalita' renale.
I pazienti anziani hanno un aumento della frequenza di reazioni avverse ai FANS, specialmente emorragie e perforazioni gastr ointestinali, che possono essere fatali.
Sono state riportate emorragi a gastrointestinale, ulcerazione e perforazione che possono essere fat ali.
Questi pazienti devono iniziare il trattamento con la piu' bassa dose disponibile.
Per questi pazienti ed anche per pazienti che assumo no basse dosi di acido acetilsalicilico o altri farmaci che possono au mentare il rischio di eventi gastrointestinali considerare l'uso conco mitante di agenti protettori.
Prestare cautela dai pazienti che assumo no contemporaneamente farmaci che potrebbero aumentare il rischio di u lcerazione o emorragia.
In general e, gli studi epidemiologici non suggeriscono che basse dosi di ibuprof ene siano associate ad un aumento del rischio di infarto del miocardio .
I pazienti con ipertensione non controllata, insufficienza cardiaca congestizia, cardiopatia ischemica accertata, malattia arteriosa perif erica e/o malattia cerebrovascolare devono essere trattati con ibuprof ene soltanto dopo attenta valutazione.
Effettuare analoghe considerazi oni prima di iniziare un trattamento di lunga durata in pazienti con f attori di rischio per eventi cardiovascolari.
Gravi reazioni cutanee, alcune delle quali fatali, includenti dermatite esfoliativa, sindrome di Steven-Johnson e necrolisi tossica epidermica sono state riportate molto raramente, in associazione con l'uso dei FANS.
Nelle prime fasi della terapia i pazienti sembrano essere esposti a piu' alto rischio; l'insorgenza della reazione si verifica nella maggior parte dei casi e ntro il primo mese di trattamento; interrompere il trattamento.
Quando si inizia un trattamento con ibuprofene prestare cautela ai pazienti con una disidratazione considerevole.
L'utilizzo a lungo termine di ib uprofene, ha portato a necrosi papillare renale ed altre alterazioni p atologiche renali.
In generale, l'uso abituale di analgesici, puo' por tare a lesioni renali permanenti con rischio di insorgenza di insuffic ienza renale.
E' stata riscontrata tossicita' renale in pazienti nei q uali le prostaglandine renali hanno un ruolo compensatorio nel manteni mento della perfusione renale.
La somministrazione di FANS in questi p azienti puo' comportare una riduzione dose-dipendente della formazione di prostaglandine e, come effetto secondario, del flusso sanguigno re nale.
Cio' puo' condurre velocemente a scompenso renale.
I pazienti pi u' a rischio di queste reazioni sono quelli con funzionalita' renale r idotta, scompenso cardiaco, disfunzioni epatiche, anziani e tutti quei pazienti che prendono diuretici e ACE inibitori.
Usare cautela nel trattamento di pazienti con funzionalita' cardiac a, epatica o renale fortemente ridotta; ricorrere al monitoraggio peri odico dei parametri clinici e di laboratorio, specialmente in caso di trattamento prolungato.
Ibuprofene puo' dare un innalzamento delle con centrazioni seriche delle aminotransferasi, e di altri marker della fu nzionalita' epatica, in pazienti senza precedenti evidenze di disturbi della funzione epatica.
Questi di solito comprendono aumenti relativa mente modesti e transitori rispetto al range normale.
Se queste anomal ie sono significative dal punto di vista clinico o se sono persistenti allora interrompere il trattamento e monitorare la risposta a seguito dell'interruzione del trattamento.
Ibuprofene puo' causare ritenzione di sodio, potassio e acqua in pazienti che in precedenza non hanno mo strato segni di disturbi renali, a causa dell'effetto sulla perfusione renale.
L'interruzione del trattamento e' solitamente seguita da un r apido ritorno allo stato della funzione renale pre-trattamento.
Ibupro fene puo' anche interferire con gli effetti natriuretici dei diuretici .
L'ibuprofene puo' mascherare sintomi di una infezione.
Ibuprofene, p uo' inibire l'aggregazione piastrinica e ha dato evidenza di prolungar e il tempo di sanguinamento in soggetti sani.
In rare occasioni in paz ienti in trattamento con ibuprofene e' stata osservata meningite asett ica.
Sebbene sia piu' probabile che si verifichi in pazienti con lupus eritematoso sistemico e patologie del tessuto connettivo collegate, e ' stata osservata anche in pazienti i quali non manifestavano patologi e croniche concomitanti.
Si raccomanda, in caso di trattamenti prolung ati, di effettuare periodici controlli oftalmologici.
L'uso del farmac o e' sconsigliato nelle donne che intendano iniziare una gravidanza.
S ospendere la nelle donne che hanno problemi di fertilita' o che sono s ottoposte a indagini sulla fertilita'.

INTERAZIONI
L'ibuprofene (come altri FANS) deve essere utilizzato con cautela in a ssociazione con: - corticosteroidi: aumento del rischio di ulcerazione o emorragia gastrointestinale; - anticoagulanti: i FANS possono aumen tare gli effetti degli anticoagulanti come il warfarin.
E' opportuno m onitorare i pazienti in trattamento con cumarinici; - acido acetilsali cilico e altri FANS: queste sostanze possono far aumentare il rischio di reazioni avverse a carico del tratto gastrointestinale.
La somminis trazione concomitante di ibuprofene e acido acetilsalicilico non e' ge neralmente raccomandata a causa del potenziale aumento di effetti inde siderati.
Dati sperimentali suggeriscono che l'ibuprofene puo' inibire competitivamente l'effetto dell'acido acetilsalicilico a basse dosi s ull'aggregazione piastrinica quando i due farmaci vengono somministrat i contemporaneamente.
Sebbene vi siano incertezze riguardanti l'estrap olazione di questi dati alla situazione clinica, non si puo' escludere la possibilita' che l'uso regolare, a lungo termine di ibuprofene pos sa ridurre l'effetto cardioprotettivo dell'acido acetilsalicilico a ba sse dosi.
Nessun effetto clinico rilevante e' considerato probabile in seguito a un uso occasionale di ibuprofene.
E' comunque opportuno non associare ibuprofene con aspirina o altri FANS; - agenti antiaggregan ti e inibitori selettivi del reuptake della serotonina (SSRIs): aument o del rischio di emorragia gastrointestinale; - diuretici, ACE inibito ri e antagonisti dell'angiotensina II: i FANS possono ridurre l'effett o dei diuretici e di altri farmaci antiipertensivi.
I diuretici posson o anche aumentare il rischio di nefrotossicita' associata ai FANS.
In alcuni pazienti con funzione renale compromessa (per esempio pazienti disidratati o anziani) la co-somministrazione di un ACE inibitore o di un antagonista dell'angiotensina II e di agenti che inibiscono il sis tema della ciclo-ossigenasi puo' portare ad un ulteriore deteriorament o della funzione renale, che comprende una possibile insufficienza ren ale acuta, generalmente reversibile.
Queste interazioni devono essere considerate in pazienti che assumono il medicinale in concomitanza con ACE inibitori o antagonisti dell'angiotensina II.
Quindi, tale combin azione deve essere somministrata con cautela, specialmente nei pazient i anziani.
I pazienti devono essere adeguatamente idratati e deve esse re preso in considerazione il monitoraggio della funzione renale dopo l'inizio della terapia concomitante e, periodicamente, da allora in po i; - litio: la somministrazione contemporanea di litio e FANS provoca aumento dei livelli di litio nel sangue per ridotta eliminazione, con possibilita' di raggiungimento della soglia tossica.
Qualora tale asso ciazione sia necessaria, monitorare la litiemia allo scopo di adattare la posologia del litio durante il trattamento contemporaneo con ibupr ofene.
- metotrexato: i FANS possono inibire la secrezione tubulare di metotrexato e ridurne la clearance con conseguente aumento del rischi o di tossicita'; - aminoglicosidi : i FANS possono diminuire l'escrezi one degli aminoglicosidi; - glicosidi cardiaci: i FANS possono esacerb are lo scompenso cardiaco, ridurre il tasso della filtrazione glomerul are e aumentare i livelli plasmatici dei glicosidi cardiaci; - fenitoi na: i FANS possono comportare un aumento delle concentrazioni plasmati che della fenitoina; - colestiramina: la concomitante somministrazione di ibuprofene e colestiramina puo' ridurre l'assorbimento dell'ibupro fene a livello del tratto gastrointestinale.
Comunque la rilevanza cli nica di tale interazione non e' nota; - ciclosporine: aumentano rischi o di nefrotossicita' con i FANS.
- inibitori della COX-2 e altri FANS: l'uso concomitante con altri FANS, inclusi gli inibitori selettivi de lla cicloossigenasi-2, deve essere evitato per potenziale effetto addi tivo; - estratti vegetali: Ginkgo Biloba puo' aumentare il rischio di sanguinamento in associazione a FANS; - mifepristone: a causa delle pr oprieta' antiprostaglandiniche dei FANS, puo' teoricamente determinars i una diminuizione nell'efficacia del medicinale.
L'evidenza limitata suggerisce che la co-somministrazione di FANS nel giorno di somministr azione delle prostaglandine non influenza negativamente gli effetti de l mifepristone o della prostaglandina sulla maturazione cervicale o su lla contrattilita' uterina e non riduce l'efficacia clinica del medici nale sull'interruzione di gravidanza; - antibiotici chinolonici: dati su animali indicano che i FANS possono aumentare il rischio di convuls ioni associato con antibiotici chinolonici.
I pazienti che prendono FA NS e chinoloni possono avere un aumentato rischio di sviluppare convul sioni; - solfaniluree: i FANS possono aumentare l'effetto delle solfan iluree.
Sono stati segnalati rari casi di ipoglicemia in pazienti in t rattamento con solfaniluree che assumevano ibuprofene; - tacrolimus: p ossibile aumento del rischio di nefrotossicita' quando i FANS vengono somministrati con tacrolimus; - zidovudina: aumento del rischio di tos sicita' ematica in caso di co-somministrazione con FANS.
C'e' evidenza di un aumento del rischio di emartrosi e di ematoma in pazienti emofi liaci affetti da HIV in contemporaneo trattamento con zidovudina ed al tri FANS.
- ritonavir: e' possibile un aumento della concentrazione de i FANS; - probenecid: rallenta l'escrezione dei FANS con possibile aum ento delle loro concentrazioni plasmatiche; - sulfinpirazone: puo' rit ardare l'escrezione di ibuprofene; - inibitori del CYP2C9: la somminis trazione concomitante di ibuprofene e inibitori del CYP2C9 puo' aument are l'esposizione all'ibuprofene (substrato del CYP2C9).
In uno studio con voriconazolo e fluconazolo (inibitori del CYP2C9), si e' osservat a una aumentata esposizione al S(+)-ibuprofene da approssimativamente l'80% al 100%.
Si deve prendere in considerazione la riduzione della d ose di ibuprofene quando si somministrano concomitantemente forti inib itori del CYP2C9, in particolar modo quando dosi elevate di ibuprofene vengono somministrate con voriconazolo e fluconazolo.

EFFETTI INDESIDERATI
Gli effetti indesiderati osservati con ibuprofene sono generalmente co muni agli altri analgesici, antipiretici, antiinfiammatori non steroid ei.
Patologie gastrointestinali: gli eventi avversi piu' comunemente o sservati sono di natura gastrointestinale.
Possono verificarsi ulcere peptiche, perforazione o emorragia gastrointestinali, talvolta fatali, in particolare negli anziani.
La perforazione gastrointestinale con l 'uso di ibuprofene e' stata osservata raramente.
Dopo la somministrazi one sono stati riportati: nausea, vomito, diarrea, flatulenza, costipa zione, dispepsia, dolore epigastrico, pirosi gastrica, dolore addomina le, melena, ematemesi, stomatiti ulcerative, esacerbazione di colite e morbo di Crohn.
Meno frequentemente sono state osservate gastriti.
Mo lto raramente sono state osservate anche pancreatiti.
Disturbi del sis tema immunitario: in seguito a trattamento con FANS sono state riporta te reazioni di ipersensibilita'.
Queste possono consistere di a) reazi one allergica non-specifica e anafilassi, b) reazioni a carico del tra tto respiratorio comprendenti asma, anche grave, broncospasmo o dispne a oppure c) disturbi a carico della cute, comprendenti rash di vario t ipo, prurito orticaria, porpora, angioedema e, piu' raramente, dermati ti esfoliative e bollose (inclusi sindrome di Stevens - Johnson, necro lisi tossica epidermica ed eritema multiforme).
Patologie cardiache e vascolari: in associazione con il trattamento con FANS sono stati ripo rtati edema ed affaticamento, ipertensione e insufficienza cardiaca.
S tudi clinici suggeriscono che l'uso di ibuprofene, specialmente ad alt e dosi (2400 mg/die), puo' essere associato a un modesto aumento del r ischio di eventi trombotici arteriosi (es.
infarto del miocardio o ict us).
Altri eventi avversi riportati con minore frequenza e per i quali non e' stata necessariamente stabilita una causalita'.
Patologie del sistema emolinfopoietico: leucopenia, trombocitopenia, neutropenia, ag ranulocitosi, anemia aplastica e anemia emolitica.
Disturbi psichiatri ci: insonnia, ansia, depressione, stato confusionale, allucinazioni.
P atologie del sistema nervoso: mal di testa, parestesia, capogiri, sonn olenza, neurite ottica.
Infezioni ed infestazioni: rinite e meningite asettica (specialmente in pazienti con preesistenti disordini autoimmu ni, come lupus eritematoso sistemico e connettivite mista) con sintomi di rigidita' nucale, mal di testa, nausea, vomito, febbre o disorient amento.
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche: broncospasm o, dispnea, apnea.
Patologie dell'occhio: rari casi di alterazione ocu lare con conseguenti disturbi visivi, neuropatia ottica tossica.
Patol ogie dell'orecchio e del labirinto: udito compromesso, tinnito, vertig ini.
Patologie epatobiliari: funzione epatica alterata, insufficienza epatica, epatite ed ittero.
Patologie della cute e del tessuto sottocu taneo: reazioni bollose incluse sindrome di Stevens-Johnson e necrolis i tossica epidermica (molto rara), e reazioni di fotosensibilita'.
Pat ologie renali e urinarie: danno della funzione renale e nefropatia tos sica in varie forme, incluse nefrite interstiziale, sindrome nefrotica ed insufficienza renale.
Patologie sistemiche e condizioni relative a lla sede di somministrazione: malessere, affaticamento.
La segnalazion e delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazi one del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio c ontinuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
L'inibizione della sintesi di prostaglandine puo' interessare negativa mente la gravidanza e/o lo sviluppo embrio/fetale.
Dati ottenuti da st udi epidemiologici suggeriscono un aumento del rischio di aborto, di m alformazione cardiaca e gastroschisi dopo l'uso di un inibitore della sintesi delle prostaglandine durante il primo periodo di gravidanza.
I l rischio assoluto di malformazioni cardiache aumentava da meno dell'1 %, fino a circa l'1,5%.
Si ritiene che il rischio aumenti con la dose e la durata della terapia.
Negli animali, la somministrazione di inibi tori della sintesi di prostaglandine ha mostrato di provocare un aumen to della perdita di pre e post-impianto e di mortalita' embrione-fetal e.
Inoltre, un aumento di incidenza di varie malformazioni, inclusa qu ella cardiovascolare, e' stato riportato in animali a cui erano stati somministrati inibitori della sintesi delle prostaglandine, durante il periodo organogenetico.
Durante il primo e secondo trimestre di gravi danza, l'ibuprofene non deve essere somministrato se non in casi stret tamente necessari.
Se usato da donne in procinto di concepimento o dur ante il primo e secondo trimestre di gravidanza, la dose e la durata d el trattamento devono essere rispettivamente la piu' bassa e la piu' b reve possibile.
Durante il terzo trimestre di gravidanza, tutti gli in ibitori della sintesi di prostaglandine possono esporre il feto a: - t ossicita' cardiopolmonare (con chiusura prematura del dotto arterioso e ipertensione polmonare); - disfunzione renale, che puo' progredire i n insufficienza renale con oligo-idroamnios; la madre e il neonato, al la fine della gravidanza, a: - possibile prolungamento del tempo di sa nguinamento ed effetto antiaggregante che puo' verificarsi anche a dos i molto basse; - inibizione delle contrazioni uterine risultante in tr avaglio ritardato o porlungato.
Conseguentemente, l'ibuprofene e' cont roindicato durante il terzo trimestre di gravidanza.

 

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Riferimenti Specifici